Il 30 Agosto del 1908, a Firenze, moriva il pittore ed incisore Giovanni Fattori.
Era nato a Livorno nel 1825, è stato tra i principali esponenti del movimento dei macchiaioli ed è considerato tra i pittori più rappresentativi dell’800 italiano.
Entrato in contatto con il gruppo di pittori del Caffè Michelangiolo di Firenze, iniziò a frequentare la Scuola di Nudo all’Accademia di Belle Arti di Firenze.
I suoi primi dipinti in questo periodo furono principalmente scene storiche dalla storia del Medioevo o del Rinascimento.
Proseguì come pittore militare; prese parte alle battaglie per l’Unità d’Italia, ed il soggetto militare diverrà uno dei favoriti nelle sue opere.
L’altro tema ricorrente è il paesaggio, in particolare la sua terra, la Maremma toscana, con una estrema attenzione al paesaggio agrario.
Divenne un membro dei Macchiaioli, movimento verista che si oppone al Romanticismo, al Neoclassicismo e al Purismo accademico, sostenendo che l’immagine del vero è un contrasto di macchie di colore e di chiaroscuro.
Dopo la morte della moglie avvenuta nel 1867 fu ospitato da Diego Martelli a Castiglioncello, dove realizzò moltissime opere nella campagna maremmana ed alcuni ritratti dedicati agli amici.
Nel 1875 si reca a Parigi con Gioli, Cannicci e Ferroni e qui conosce la scuola di Barbizon e l’arte sociale di Corot.
Nel 1886 ottenne il ruolo di insegnante presso l’Accademia di belle arti di Firenze e negli ultimi anni si dedicò con sempre maggiore interesse all’acquaforte.
Nel 1899 partecipò alla III Esposizione internazionale d’arte di Venezia.
A Livorno, sua città natale, presso Villa Mimbelli, è stato costituito il Museo civico Giovanni Fattori.
Fu sepolto nel Famedio del santuario di Montenero, a Livorno.
Questa mia opera realizzata nel 2016 ad acquerello e grafite è in suo omaggio e memoria.
Bruno Pollacci
Direttore dell’Accademia d’Arte di Pisa