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Ricordo di Filippo Tommaso Marinetti: poeta, scrittore, pittore e drammaturgo italiano

Ricordo di Filippo Tommaso Marinetti: poeta, scrittore, pittore e drammaturgo italiano

Il 2 Dicembre del 1944, a Bellagio, sul Lago di Como, moriva Filippo Tommaso Marinetti, uno dei personaggi più discussi e controversi dell’arte e della cultura italiana ed europea.

Nato ad Alessandria d’Egitto nel 1876, è stato un poeta, scrittore, pittore e drammaturgo italiano. È conosciuto soprattutto come il fondatore del movimento Futurista, la prima avanguardia storica italiana del Novecento. A 17 anni fondò la sua prima rivista scolastica, Papyrus e si diplomò a Parigi, dove ottenne il Baccalaureato nel 1893. Laureato in diritto a Genova nel 1899, decise di assecondare la sua vocazione letteraria e sperimentò ogni campo della letteratura (poesia, narrativa, teatro, parole in libertà).
Tra il 1905 e il 1909 diresse la rivista “Poesia”, che all’inizio si presentò come una rivista eclettica, capace di proporre alcuni autori simbolisti (soprattutto francesi e belgi) ancora sconosciuti, per poi diventare, nel 1909, il primo organo ufficiale del nuovo movimento: il “Futurismo”.
Nel 1908 pubblicò il Manifesto del “Futurismo”, che oltre alla pubblicazione sui maggiori quotidiani italiani venne anche pubblicato sulla prima pagina del più prestigioso quotidiano francese: “Le Figaro”, conferendo al progetto una risonanza europea.
Creò quindi le “parole in libertà” una particolare e rivoluzionaria tecnica poetica espressiva del tutto nuova, in cui è distrutta la sintassi, abolita la punteggiatura e si ricorre anche ad artifici verbo-visivi.

Terminata la 1a Guerra Mondiale Marinetti ritornò alla letteratura e con la compagna di vita, Benedetta Cappa, scrittrice e pittrice, inventarono una nuova forma d’arte tattile: il “Tattilismo”, concepito come un’evoluzione multi-sensoriale del Futurismo. Nel 1929 viene pubblicato il Manifesto dell'”Aeropittura Futurista”, ispiratogli dall’esperienza di un volo sul Golfo della Spezia e che sarà motivo ispiratore della nuova forma artistica che prevedeva l’esecuzione delle opere durante il volo aereo.
Nel 1931 venne proposto il Manifesto della “Fotografia Futurista” e nel 1934 pubblicò anche il Manifesto dell'”Architettura Aerea”, per poi morire a Bellagio, nell’attuale Hotel Excelsior, in seguito a una crisi cardiaca.

Questa mia opera ad acquarello e grafite è in suo omaggio e memoria.
Bruno Pollacci
Direttore dell’Accademia d’Arte di Pisa