Il 18 Giugno del 1964, a Bologna, moriva il pittore ed incisore Giorgio Morandi.
Era nato nel 1890 a Bologna ed in gioventù fu affascinato sia dagli artisti moderni e contemporanei come Cezanne e Picasso, e sia dagli antichi come Giotto, Piero della Francesca e Paolo Uccello.
Frequentò l’Accademia di Belle Arti di Bologna, visse opportunità espositive con i Futuristi e divenne anche uno dei membri importanti della pittura Metafisica, con De Chirico e Carrà.
Ma in seguito creò un proprio percorso artistico con un’estetica molto personale, ispirato da una sorta di minimalismo poetico.
Fu titolare della cattedra d’Incisione all’Accademia di Belle Arti di Bologna dai primi anni ’30 al 1956.
Considerato uno dei maggiori incisori del ‘900 fu anche uno dei pittori italiani più significativi, con un’identità propria dal grande valore poetico, espresso soprattutto attraverso nature morte con oggetti dalla forma semplice (soprattutto bottiglie), con una particolare considerazione della luce e dal tono cromatico pacato, vissute con grande sensibilità e senso intimistico.
Morì nella sua casa di Bologna nel 1964 e nel 1972, a Palazzo D’Accursio, a Bologna, fu istituito il Museo a lui dedicato.
Questa mia opera a matita carboncino, che ha fatto parte, tra l’altro di due mie mostre personali dedicate ai grandi Artisti del passato, a Digione, in Francia, ad “Italiart”, Festival Francese della Cultura Italiana, è in suo omaggio e memoria.
Bruno Pollacci
Direttore dell’Accademia d’Arte di Pisa