Il 15 Novembre del 1922, a Roma nasceva il regista e sceneggiatore Francesco Rosi.
Dopo aver svolto vari lavori come disegnatore, illustratore (inventando anche storie) e giornalista ed aver collaborato con riviste d’arte e cultura, lavorò nella redazione di “Milano Sera”, per poi trasferirsi nel 1946 a Roma. Dove entrò nella Compagnia del Teatro Quirino dove operò come assistente, per poi dedicarsi anche al cinema, recitare con Nino Taranto in “Dove stà Zazà” e girando l’Italia con uno spettacolo di rivista.
Nel 1947 seppur si stesse preparando per il concorso di ammissione al Centro Sperimentale di Cinematografia, fu chiamato da Luchino Visconti come assistente alla regia, insieme a Franco Zeffirelli per realizzare il film “La Terra Trema”.
Negli anni cinquanta continuò a fare l’aiuto regista (anche per Michelangelo Antonioni e Mario Monicelli) e lo sceneggiatore, per poi curare la regia di una serie radiofonica. Nel 1958 presentò il suo primo lungometraggio “La Sfida” alla “XIX Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia”, che ottenne un buon successo di critica e di pubblico e con il quale iniziò ad occuparsi di tematiche storiche-analitiche che coniugherà con la sua estetica cinematografica, che ha sempre dato particolare importanza alle inquadrature, alla composizione delle scene, alle luci ed alle ombre, utilizzando sempre suoi disegni preparatori di studio.
Negli anni sessanta arrivò il successo con “Salvatore Giuliano” ed un film che è rimasto nella storia del cinema italiano: “Le Mani sulla Città”, con il quale affrontò il tema delle collisioni tra politica, potere economico e malavita, e che venne premiato con il “Leone d’Oro” al Festival di Venezia.
Da quel momento realizzò film di grande importanza, sia sul puro piano cinematografico e sia per l’impegno d’indagine sociale, politico ed esistenziale, iniziando anche un forte sodalizio artistico con l’attore Gian Maria Volontè.
Tra i suoi tanti film di successo, possiamo ricordare “Uomini Contro”, “Il Caso Mattei”, “Lucky Luciano”, “Cadaveri Eccellenti”, “Cristo si è Fermato e Eboli”, “Cronaca di Una Morte Annunciata” e “La Tregua”.
Si occupò anche di regia teatrale, gli furono conferite lauree ad honorem da varie Università italiane per l’impegno delle sue tematiche cinematografiche e molti gli importanti premi che gli furono tributati a livello nazionale ed internazionale. Viene considerato tra i registi più significativi del cinema italiano.
Morì a Roma nel 2015.
Questa mia opera a grafite è in suo omaggio e memoria.
Bruno Pollacci
Direttore dell’Accademia d’Arte di Pisa