La rivista nasce nel 1923 intitolata Automobile Club di Torino, quale organo di stampa dell’omonimo sodalizio. Con questa denominazione il giornale viene editato per un paio d’anni, anche se già nel 1924, con delibera del 17 gennaio, il nascente Automobile Club d’Italia, aveva deciso di adottare la rivista, non appena completata la riunione dei vari Automobile Club locali sotto l’egida di un unico organo nazionale.
Nell’aprile 1925, mutuando la precedente sede e organico di redazione, la rivista, in forma di giornale, assunse la denominazione A. C. I. – Organo ufficiale dell’Automobile Club d’Italia che manterrà fino all’aprile del 1927 quando, sotto la direzione di Paolo Sommi Picenardi, assume la denominazione R. A. C. I. (acronimo di Reale Automobile Club d’Italia), parimenti all’ente che rappresenta, in seguito all’elevazione di quest’ultimo al rango di ente morale, patrocinato dalla Real casa. Dal 1938 il formato diventa più piccolo ed assume la forma di rotocalco.
Dal 1939 cambia ancora formato e nome in “L’Automobile”, traendo la denominazione da prima rivista italiana di automobilismo, fondata a Torino il 15 dicembre 1898, ma viene sospesa a fine anno. Riprende poi nel 1948 ritornando al formato di giornale. Dopo ulteriori cambiamenti nella cadenza di pubblicazione, nella tipologia ed una sospensione del formato cartaceo durata alcuni anni, la rivista è tornata nelle edicole a partire dal novembre 2016, con periodicità mensile e con un sito on line ad esso dedicato.
Tra i padri nobili della rivista, Cesare Goria Gatti, uno tra i principali pionieri del motorismo italiano del celebre Caffé Burello che, insieme all’amico Emanuele Bricherasio, aveva caldeggiate e partecipate le fondazioni del primo automobile club italiano, della Ceirano e della FIAT, nonché promosso il primo salone italiano dell’automobile, nel Castello del Valentino.
La direzione più significativa e longeva fu quella di Giovanni Canestrini che, già redattore dagli anni trenta, guidò ininterrottamente la rivista per oltre un quarto di secolo, a partire dal 1950, riuscendo a dare un taglio tecnico / politico e a concertare l’attività di importanti giornalisti, disegnatori, scrittori, progettisti, esperti e piloti come Gianni Rogliatti, Piero Casucci, Carlo Montella, Alberto Bellucci, Giorgio Bocca, Benito Jacovitti, Roberto Patrignani, Giampaolo Pansa, Pasquale Balsamo, Piero Taruffi e molti altri.
La rivista ebbe il suo massimo fulgore alla fine degli anni sessanta, quando la tiratura si attestò poco sotto il milione di copie, tanto che dal novembre 1966 al marzo 1970 i numeri della copie stampate venivano riportati sulla copertina di ogni fascicolo.
L’Automobile
Anno XVIII – n. 49
Roma 9 Dicembre 1962
Una copia Lire 30
Spedizione Abb. Post. Gruppo I
L’Auto fa l’Abito
Bertett sui parcheggi
Un libro di canestrini
L’Automobile. (8 maggio 2017). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 20 gennaio 2018, 18:17 da //it.wikipedia.org/w/index.php?title=L%27Automobile&oldid=87519549.