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Storia dell'Editoria: "Risorgimento Liberale"

Storia dell’Editoria: “Risorgimento Liberale”

Risorgimento Liberale fu un quotidiano politico italiano, organo del Partito Liberale. Fondato a Roma nell’agosto 1943 (all’indomani della caduta del fascismo), uscì fino all’ottobre 1948.

Fondazione
Nell’inverno 1942-43 gli antifascisti liberali romani cominciarono ad organizzarsi. Dopo la caduta del regime fascista, avvenuta il 25 luglio 1943, si decise di fondare un organo di stampa, su proposta di Nicolò Carandini e Leone Cattani. Cattani stesso si occupò dell’organizzazione e della stampa (fu acquisita una tipografia situata dietro Palazzo Braschi). I principali finanziatori furono due principi del foro: Francesco Libonati ed Enzo Storoni, entrambi romani.
Il numero 1 uscì il 18 agosto 1943 diretto da Leone Cattani; il n. 2 il 6 settembre. Dopo l’8 settembre, e l’occupazione nazista di Roma, il quotidiano entrò in clandestinità. Come logica conseguenza, le uscite divennero irregolari. Nel resto del 1943 il quotidiano fu stampato il 1º ottobre, il 29 ottobre e il 23 novembre. Nel 1944 fu stampato il 5 gennaio (recando da allora la sottotestata “Organo del partito liberale italiano”), il 15 marzo, il 15 aprile e il 5 maggio.

Direttori
Leone Cattani (18 agosto 1943 – 22 giugno 1944)
Mario Pannunzio (23 giugno 1944 – 5 dicembre 1947)
Ferruccio Disnan, redattore responsabile (maggio-novembre 1946)
Ferruccio Disnan, redattore responsabile (6 dicembre 1947 – giugno 1948)
Manlio Lupinacci e Vittorio Zincone (giugno 1948 – ottobre 1948)

Collaboratori
Risorgimento liberale fu per molti un trampolino di lancio verso la grande stampa. Dal quotidiano romano passarono al Corriere della Sera: Gino Visentini, Ennio Flaiano, Alfio Russo (che diventò direttore in via Solferino), Gian Gaspare Napolitano, Panfilo Gentile e Manlio Lupinacci.
Un altro giornalista che fece carriera fu Vittorio Zincone, che divenne direttore de Il Resto del Carlino e poi vicedirettore de Il Tempo.
Una schiera di talenti, Luigi Barzini junior, Arrigo Benedetti, Vitaliano Brancati, Manlio Cancogni, Guido Carli (futuro direttore generale della Banca d’Italia), Leone Cattani, Giovanni Comisso, Mario Ferrara, Ennio Flaiano, Vittorio Gorresio, Attilio Riccio e Enzo Storoni ed altri, lasciarono Risorgimento liberale per andare a costituire la prima redazione del nuovo giornale di Pannunzio, Il Mondo.

Immagine in evidenza: Mario Pannunzio

Risorgimento Liberale. (23 marzo 2021). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 16 maggio 2021, 05:35 da //it.wikipedia.org/w/index.php?title=Risorgimento_Liberale&oldid=119466716.