Prima di ogni “ponte” di lunga durata siamo abituati a ricevere, dalla televisione, dalla radio, dai giornali, raccomandazioni e ammonizioni sempre più pressanti.
E dopo ogni “ponte” siamo abituati a elenchi di incidenti mortali sempre più lunghi e raccapriccianti.
La Strage di Ferragosto, l’Ecatombe di Pasqua, l’Eccidio del 2 giugno, sono ormai diventati funeste, e quasi rituali, ricorrenze, sacrifici collettivi al Dio Automobile.
Perchè?
Si risponde che siamo imprudenti, incoscienti, infantilmente e morbosamente legati al nostro terribile giocattolo su quattro ruote.
Che ne siamo, anziché i dominatori, gli schiavi.
Ma se invece che un modo di dire, una semplice figura retorica, questa nostra “schiavitù” fosse, a nostra insaputa, una verità letterale?
Se le automobili fossero davvero i nostri occulti padroni, se fossero loro a guidare noi, da un week-end all’altro, da un “ponte” all’altro, in una fatale, inarrestabile progressione, verso lo sterminio definitivo, verso il genocidio?
Anno: 1979
Collana: Urania
Numero: 778
Editore: Mondadori
Autore: George Henry Smith
Titolo: Il ponte di quattro giorni
Titolo originale: The four day weekend
Copertina: Karel Thole