La realtà aumentata entrerà nelle sale operatorie per contribuire a salvare vite umane. All’Università di Pisa si sta sviluppando una sorta di navigatore che guiderà la mano del chirurgo durante le fasi più delicate di un intervento, fornendo anche preziose informazioni in tempo reale. Ma come funziona esattamente questa tecnologia e come sarà integrata dai chirurghi?
Il futuro della medicina è sempre più hi-tech. Con l’arrivo della realtà aumentata nelle sale operatorie, la chirurgia vede aprirsi nuove frontiere di fronte a sé.
I ricercatori del Centro EndoCAS dell’Università di Pisa stanno perfezionando per il progetto Vostars (Video and Optical See Through Augmented Reality surgical Systems) un dispositivo destinato a essere di grande aiuto in operazioni delicate. Come gli interventi di chirurgia maxillo-facciale, dice il dottor Giovanni Badiali del Policlinico Sant’Orsola di Bologna: “Nella nostra attività spesso dobbiamo eseguire il riposizionamento di parti dello scheletro facciale per correggere, ad esempio, una malformazione. Essere in grado di visualizzare sul paziente le indicazioni che servono per inserire una parte in una nuova posizione, garantendo la simmetria, è un aiuto inestimabile”
Questo progetto di ricerca europeo, coordinato dal Dipartimento di Ingegneria dell’informazione dell’Università di Pisa, punta a creare un ibrido di due versioni esistenti dei dispositivi per la realtà aumentata. Dal visore si accede a dati come il punto dove effettuare l’incisione, o la pressione e la frequenza cardiaca del paziente.
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fonte: Euronews
data: 27/11/2018
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