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FuturVideo: “Destroyer of Worlds” di Samual Dawes

Un mazzo di chiavi perduto è la svolta che innesca la storia che regge – e regge bene – questo corto fantascientifico firmato Samual Dawes.
Sullo sfondo, il rapporto tra padre e figlio dopo la morte della madre. In primo piano, un futuro distopico che coinvolge l’intera umanità

Arty (Arthur), il figlio, è un precoce adolescente che subisce la solitudine di una vita senza amici e in balia delle esigenze del padre scienziato. Durante un viaggio in treno, conquistato dopo un duro confronto familiare, un’intuizione consente al padre di Arty di trovare la soluzione alla ricerca che da tanto, troppo tempo, lo impegna: il viaggio nel tempo.

Destroyer of Worlds” si può ben definire come dramma fantascientifico, un ottimo lavoro che esplora e analizza le conseguenze del viaggio nel passato e nel futuro per la sua utilizzazione come strumento di potere e come arma più devastante che mai umanità ha visto.

Le citazioni che si colgono nel lavoro di Dawes sono diverse: la famosa frase coniata da Robert J Oppenheimer, il testo sacro Bhagavadgītā, il videogioco di culto Time Splitters 2 e il film del 1994, Stargate, …

“The sun is high and the air is crisp,
for we are facing a glorious dawn.
And when our royal brothers leave their tunnel,
we will not be afraid, but ready.
For the sun will shine down upon us
and we will face whomever dare wait out on that green field.
Embraced as one, we’ll accept your challenge.
And we will give our all.
But rise or fall we will still stand together, united,
because together, we can rule the world”.
(Arthur, all’inizio del corto e nella scena del viaggio nel tempo del 1944)

“Destroyer of Worlds”
Regia di Samual Ian Dawes
Scritto da Samual Ian Dawes, Evan Godfrey
Sceneggiatura di Evan Godfrey, Samual Ian Dawes, Nik Brownlee
Prodotto da Sophie Dawes

Articolo realizzato a cura di Redazione Cultura

FuturVideo: "Destroyer of Worlds" di Samual Dawes