Mattina dopo mattina, i risvegli si fanno sempre più faticosi e sempre con la stessa sensazione di aver vissuto, notte dopo notte, lo stesso sogno. Intenso, incalzante, angosciante.
Un incubo ricorrente si manifesta nella mente di un giovane che, dopo un’imprevista variazione nello svolgersi della trama, inizia a preoccuparsi ancora di più.
Nel sogno, entra in una stanza, la sua stanza; di fronte a lui c’è qualcuno in piedi, il viso rivolto verso la parete; si avvicina, per riuscire a vederne il viso e, mentre cammina, una voce, la sua voce, continua a ripetere: “Apri i tuoi occhi! Apri i tuoi occhi!”.
Mentre continua ad avvicinarsi, quella misteriosa figura si volta e finalmente ne vede il volto: è se stesso che riconosce.
L’altro se stesso ha gli occhi chiusi e quando li apre iride, pupilla e cornea sono nere, nere come il carbone.
“Apri i tuoi occhi! Apri i tuoi occhi!” – sente la voce interna.
Il sogno, a questo punto, si fa lucido e si ritrova in balia di due esseri che, solo perchè disturbati, non riescono a rapirlo…
Non serve ricorrere all’oniromanzia per interpretarne il significato.
Noi tutti, spesso, viviamo come in un sogno da cui non vogliamo svegliarci perchè riteniamo che quella sia la nostra realtà, l’unica realtà. Quello che dovremmo fare è di darci una bella “svegliata”. E per farlo a volte è sufficiente una piccola spinta, un suggerimento, quel tanto che basta per non farci camminare nell’oscurità. Quel poco di volontà che serve per “aprire i nostri occhi” e finalmente incontare la verità.
“Apri i tuoi occhi! Apri i tuoi occhi!….”
Giorgio De Novellis
“Open Your Eyes” – by Andris Dadzitis
Director: Andris Dadzitis
Director of Photography: Andris Dadzitis
Producer: Andris Dadzitis
Screenplay: Andris Dadzitis
Cameraman: Daniela
Assistant: Janis