“La Stazione era una vecchia astronave militare, troppo antiquata per il servizio di guerra.
Lo spazio a bordo era limitato, gli alloggi insufficienti, la vita monotona.
Ma dietro gli oblò, la vista era forse la più grandiosa e terrificante di tutta la Galassia.
La Grande Nebula di Orione riempiva il cielo come un’immensa piovra di fiamma: uno sterminato e vorticoso mare di fuoco bianco magicamente sfumato di verde nebulium, le cui correnti turbinose si agitavano come incandescenti tentacoli e sembravano allungarsi per lambire, per afferrare, per avviluppare l’oscura e ciclopica Stella Morta…”
Un senso del Cosmo portato a limiti insuperati e forse insuperabili di spettacolarità, è uno dei poli della narrativa di Jack Williamson.
L’altro polo è un’acutissima quanto misteriosa sensibilità per l’inconcepibile psicologia degli androidi.
Entrambi i poli sono rappresentati in questa massiccia antologia che raccoglie “il meglio di Williamson”.
L’antologia si articola in due volumi di cui ecco il primo. Il secondo uscirà tra due settimane.
INDICE
“La Stazione della Stella Morta / Dead Star Station”
“L’uomo metallico / The Metal Man”
“Senza scalo / Nonstop to Mars”
“Pattuglia solare / The Crucible of Power”
“Il Boss e il Predicatore / Breakdown”
“Con le mani in mano / With Folded Hands”
Anno: 1979
Collana: Urania
Numero: 773
Editore: Mondadori
Autore: Jack Williamson
Titolo: La Stazione della Stella Morta
Titolo originale: Dead Star Station (1978)
Copertina: Karel Thole
Articolo realizzato a cura di Redazione Cultura