“La maggior parte dei cadaveri giacevano presso i silos e i depositi del quartiere industriale dove i difensori, intrappolati tra i Vigilanti e il fiume Sacramento, avevano opposto l’ultima resistenza ed erano stati massacrati.
Anche un certo numero di assalitori erano rimasti sul terreno, e Thea notò che alcuni erano in uniforme.
Ciò che restava della Difesa Civile, evidentemente, aveva fatto causa comune con le bande di saccheggiatori e assassini che s’erano dati il nome di “Vigilanti”…
Thea continuò ad avanzare cautamente e col cuore in gola, ma senza mai perdere la testa.
Non era perdendo la testa, che aveva potuto sopravvivere fino a ventisette anni… Nella sua marcia da sud, stamattina, era passata per Orland ridotta a un cumulo di macerie sulle quali ancora stagnava un puzzo d’incendio e di morte.
Dopo il tramonto aveva proseguito verso est e i primi contrafforti della Sierra Nevada.
Così aveva raggiunto Chico; ciò che restava di Chico.
Qui, massacrati i difensori, i Vigilanti s’erano sfogati sui pochi abitanti rimasti.
C’erano uomini, uomini orribilmente mutilati, appesi per i piedi ai lampioni.
E c’erano donne.
Una delle donne non era ancora morta… ” Così comincia e così (più o meno) continua questa atroce prefigurazione degli orrori che (non inverosimilmente) ci aspettano alla fine del presente millennio.
Anno: 1979
Collana: Urania
Numero: 784
Editore: Mondadori
Autore: Chelsea Quinn Yarbro
Titolo: Tra gli orrori del 2000
Titolo originale: False Down (1978)
Copertina: Karel Thole