I racconti, gli aneddoti, le foto d’archivio, , dettagli tecnici delle biciclette che hanno segnato la sua vita sono racchiusi nel libro “Francesco Moser, Un uomo, una biciletta“, un volume da collezione con copertina rigida e carta patinata, curato da Beppe Conti.
10 capitoli, ognuno dei quali rappresentato da un bicicletta attraverso con cui ripercorrere la straordinaria vicenda di un uomo che con la sua intraprendenza ha lasciato un segno indelebile nella storia… fino all’ultimo capitolo in cui viene presentata la FMOSER, appena lanciata sul mercato e pronta a segnare il futuro!
Innovatore in campo tecnologico, dal 1979 ha curato personalmente le sue bicilette, immaginando nuove soluzioni e costruendo con il suo team telai di qualità che venivano marchiati con il nome Moser.
Non a caso, oggi il campione trentino è riconosciuto come l’inventore del ciclismo moderno, colui che ha saputo riconoscere l’importanza di un team dietro ai successi: ingegneri, medici, nutrizionisti, preparatori atletici, tutti insieme per lanciare il ciclismo nell’era della scienza applicata allo sport.
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“Francesco Moser. Un uomo, una bicicletta”
di Francesco Moser (Autore), Beppe Conti (a cura di), Remo Mosna (Illustratore), Domenico Fuggiano (Illustratore), Bernard Hinault (Prefazione)
Editore: Azzurra Publishing (4 marzo 2022)
Lingua: Italiano
Copertina rigida: 216 pagine
ISBN-10: 8893520605
ISBN-13: 978-8893520607
Peso articolo: 1.75 kg
Dimensioni: 24 x 2.5 x 33 cm
Francesco Moser è stato il protagonista di un’epoca splendida del grande ciclismo mondiale.
Con 273 vittorie su strada da professionista, tra il 1973 al 1988, risulta tutt’oggi il ciclista italiano con il maggior numero di successi. Ha vinto diverse classiche: due Giri di Lombardia, una Freccia Vallone, una Gand-Wevelgem e una Milano- Sanremo, oltre a un campionato del mondo su strada e a uno su pista, nell’inseguimento individuale. È stato tre volte vincitore della Parigi-Roubaix (1978, 1979, 1980), vincitore del Giro D’Italia nel 1984, anno in cui ha battuto anche il record dell’ora a Città del Messico frantumando quello di Eddy Merckx, che durava da 12 anni.