A partire dagli anni Novanta il calcio ha subìto una mutazione genetica, da cui è uscito trasformato in termini sia culturali che economici.
L’ex grande rito identitario di massa si è convertito in uno spettacolo di portata globale, caricato di significati diversi rispetto a quelli agonistici.
Soprattutto, per molti attori esso è diventato uno straordinario business da colonizzare incontrando scarse resistenze.
Sollecitato dalla pressione verso una modernizzazione vera o presunta, il calcio si è scoperto facilmente permeabile da soggetti e interessi man mano più opachi, ma tutti quanti accomunati da una caratteristica: l’ansia di fare del gioco una macchina da soldi, per poi distribuirli fuori dal calcio.
Con l’inizio del XXI secolo il meccanismo è stato messo a punto, e dopo l’esplosione della grande crisi economica del 2007 – che ha colpito il calcio come ogni altro comparto economico – ha trovato condizioni favorevoli per diffondersi e legittimarsi.
La situazione odierna parla di interi subcontinenti in cui il calcio è sotto il controllo di attori economico-finanziari esterni al calcio stesso: fondi d’investimento misteriosi con sede legale presso paradisi fiscali, oligarchi ansiosi di riciclare denari di dubbia provenienza, potentissimi agenti capaci di controllare eserciti di calciatori e allenatori impegnati presso i campionati d’ogni angolo del mondo.
Una situazione che, nella migliore delle ipotesi, vede ampliare a dismisura la zona grigia fra legalità e illegalità.
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“Gol di rapina. Il lato oscuro del calcio globale”
di Pippo Russo (Autore)
Editore : Edizioni Clichy (24 aprile 2014)
Lingua : Italiano
Copertina flessibile : 300 pagine
ISBN-10 : 8867991116
ISBN-13 : 978-8867991112
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Dimensioni : 12 x 1 x 19 cm
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