Italia ’90 è stato forse il Mondiale più brutto nella storia del calcio, ma rimarrà per sempre il nostro Mondiale. Quello di chi è stato giovane negli anni Ottanta ed è cresciuto nel mito del trionfo spagnolo di Bearzot e Paolo Rossi, sognando di vivere qualcosa di simile nel proprio paese. Sogni che per noi sono quasi diventati realtà con la Nazionale di Azeglio Vicini, l’ultima che abbiamo davvero amato. Perché quel Mondiale è stato molto più dei gol di Schillaci e di un’uscita sbagliata di Zenga: è stato la fine della parte più bella della nostra vita.
Per questo quando uno dei ventidue azzurri di Italia ’90 è arrivato al millesimo aneddoto su quell’estate italiana e sulle sue notti magiche gli abbiamo proposto di scrivere un libro in forma di romanzo. Proposta accettata con entusiasmo ed invenzione di uno pseudonimo, Azzurro di Vicini, che serve per esprimere liberamente giudizi, senza passare per ingrato o traditore dei segreti dello spogliatoio. Da questa fonte di prima mano arriva il racconto di un gruppo di ragazzi schiacciati da una pressione insostenibile, che per un mese riuscirono a entusiasmare e commuovere l’Italia. Quella di Vicini è stata infatti l’ultima Nazionale davvero sostenuta da tutti gli italiani, almeno fino all’Italia di Mancini che ha trionfato all’Europeo. Una squadra formata da ragazzi degli anni Ottanta, nostri coetanei o di poco più vecchi, giovani uomini che avevano tutto per diventare campioni del mondo. Non lo sono diventati, evitando la retorica delle celebrazioni ma dandoci anche un dolore immenso.
Il libro è scritto in prima persona singolare perché è il racconto di uno che c’era, pur non essendo l’autobiografia di un campione: quel campione saremmo potuti essere tutti noi, con quel processo di identificazione che funziona fino a quando si ha l’età per immaginarsi calciatori. Da parte nostra abbiamo soltanto sistemato la lingua italiana, che comunque Azzurro di Vicini usa più che bene, e, riferimenti storici: nella sua versione originale date, nomi ed episodi erano raccontati in modo cronologicamente confuso. Negli episodi in cui parla di sé abbiamo fatto usare ad Azzurro di Vicini la terza persona, come se fosse il ventitreesimo convocato, per proteggerne l’identità:, lettori più attenti, ed ovviamente, suoi ex compagni, ci arriveranno lo stesso.
Nell’era di internet abbiamo dato per scontata una conoscenza minima della storia del calcio: se citiamo Maradona non stiamo a spiegare chi sia stato Maradona, ma il discorso vale anche a livelli più bassi. Il libro nasce da esperienze vissute, non da articoli scopiazzati qua e là o da affannose ricerche d’archivio. Non vuole essere una storia completa del Mondiale e nemmeno proporre una tesi, ma soltanto riportarci a quei giorni di attesa e a quelle notti, magiche grazie anche alla Nannini e a Bennato, dal punto di vista di chi era in campo a lottare per noi. Quindi non ci sono cronache delle partite, non sono riportate dichiarazioni dei protagonisti, sono assenti le statistiche e quelle curiosità che sul web si possono trovare con facilità. Questo è il racconto di chi c’era, nell’Italia di Italia ’90.
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“L’Italia del ’90: storia segreta del nostro Mondiale”
di Stefano Olivari (Autore), Azzurro di Vicini (Autore)
Editore: Indiscreto (12 ottobre 2021)
Lingua: Italiano
Copertina flessibile: 151 pagine
ISBN-10: 8898117248
ISBN-13: 978-8898117246
Peso articolo: 231 g
Dimensioni: 13.34 x 0.97 x 20.32 cm