In mostra, scatti rari degli albori della Millemiglia. È nota come la corsa più bella del mondo e guai a contestarlo, ma quando nel 1926 Giovanni Canestrini, Franco Mazzotti, Aymo Maggi e Renzo Castagneto idearono la Mille Miglia, probabilmente non potevano nemmeno lontanamente immaginare il successo e l’altissimo gradimento che la manifestazione avrebbe via via conquistato… Anche le più rosee previsioni, poi, si sarebbero dissolte con il drammatico incidente del 1957 a Guidizzolo, che costò la vita a 11 persone e portò allo stop della gara. Eppure la Mille Miglia non solo è sopravvissuta alle avversità, compreso il periodo bellico, ma è risorta dalle ceneri più forte, più bella e più attrattiva che mai.
Nota in tutto il mondo, non la si può più nemmeno definire semplicemente corsa: è un vero e proprio evento, uno spettacolo unico dal richiamo internazionale, che si arricchisce ogni anno di numerose iniziative collaterali. Ma com’erano le Mille Miglia delle origini? La disponibilità di documentazione fotografica delle prime edizioni è particolarmente scarsa: come detto, nessuno poteva intuire che cosa sarebbe diventata quella corsa e pochi erano i fotografi professionisti al seguito di una manifestazione non facile da seguire, anche a causa delle strade impegnative.
Capitava allora che fossero gli stessi fotografi dei luoghi di passaggio a realizzare gli scatti, senza che questi fossero poi raccolti, organizzati e preservati in un unico archivio. Fa eccezione Ferruccio Testi, fotografo toscano prevalentemente impegnato a documentare le corse automobilistiche, il cui ricco archivio, ritrovato e salvato dall’alluvione di Firenze da Franco Zagari, è oggi nelle mani di un collezionista inglese. Grazie a un accordo con Fondazione Negri di Brescia, una parte di queste immagini sono oggi offerte al pubblico nel complesso storico di Lonato del Garda in un tributo alla Leonessa (su cui è puntata la bussola di ogni Mille Miglia), visto che la carrellata di circa 40 riproduzioni fotografiche in bianco e nero illustra il periodo pionieristico di una competizione che gli organizzatori bresciani sono riusciti a trasformare in un evento di portata mondiale.
Si ricorda che, grazie alle visite guidate a cura dell’Associazione amici della Fondazione Ugo Da Como, è possibile visitare la Casa del Podestà, fra le più interessanti case museo del Nord Italia, che in una ventina di sale racchiude le preziose collezioni del Senatore Ugo Da Como.
Orari di apertura
Date della mostra: dal 28 giugno all’1 settembre 2024
Apertura al pubblico: dal lunedì alla domenica, dalle 10 alle 18
Costo del biglietto di ingresso alla Rocca:
- gratuito per i residenti nel Comune di Lonato del Garda
- 5 euro per la sola mostra e la visita libera della Rocca
- 10 euro per la visita dell’intero complesso monumentale della Fondazione Ugo Da Como (Rocca e Casa Museo di Ugo Da Como)
Per informazioni e prenotazioni
Via Rocca, 2 – Lonato del Garda (Brescia)
030 9130060; prenotazioni@fondazioneugodacomo.it; fondazioneugodacomo.it
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