Il 16 Novembre del 1992, a Castel d’Ario, in provincia di Mantova, nasceva il pilota automobilistico e motociclistico Tazio Nuvolari.
Fu soprannominato “Nuvola” e “Mantovano volante” e gareggiò dal 1920 al 1950, con l’interruzione di oltre sei anni a causa della Seconda Guerra Mondiale. Fin da bambino fu incoraggiato a guidare motociclette dallo zio e nel 1920 (anche se la data è discussa e potrebbe essere antecedente anche di 5 anni) ottenne la licenza di pilota di moto da corsa, iniziando subito a gareggiare sul Circuito Internazionale Motoristico di Cremona, ma si ritirò, mentre come pilota automobilistico, con l’Ansaldo 4CS della propria famiglia, riuscì a vincere la “Coppa di Verona” nel 1921.
Come motociclista vinse una gara a Busto Arsizio sulla Norton, che gli valse il primo contratto da professionista con la “Indian”, anche se per problemi caratteriali non gli fu rinnovato il contratto e ripassò all’automobilismo, vincendo in modo rocambolesco, nel 1924, il Premio del Tigullio. In quella gara perse una ruota e cappottò, riparando l’auto con l’aiuto del pubblico in quanto il suo meccanico era tramortito. Ripartì e vinse, arrivando al traguardo praticamente solo con i cerchioni, ed addirittura senza seggiolino e senza volante, sostituito con una chiave inglese ed il meccanico svenuto a fianco.
In ambito motociclistico fu ingaggiato dalla Bianchi e vinse diverse gare, fino a quando all’Autodromo di Monza riuscì a provare l’Alfa Romeo, casa automobilistica che stava selezionando piloti per sostituire il pilota Antonio Ascari, morto da poco. Riuscì ad eguagliare il tempo di Ascari ma uscì di strada incrinandosi varie costole.
Si fece dimettere alla svelta e facendosi fasciare tutto si fece ammettere alla gara motociclistica partendo in ultima fila, ma vincendo comunque e diventando Campione d’Europa per la classe 350. Raggiunse il titolo di Campione d’Italia Assoluto, ma continuò a a gareggiare anche in auto, vincendo diverse gare ed un Gran Premio con la propria Bugatti T35. Nel 1927 creò una propria squadra automobilistica, partecipando a molte gare e vincendo sia a livello nazionale che internazionale.
Dopo un trascorso breve all’Afa Romeo, Enzo Ferrari lo assunse nella sua giovane squadra, facendolo gareggiare proprio con un’Alfa Romeo, con la quale Nuvolari vinse le più importanti gare a livello nazionale ed internazionale, in un crescendo incredibile di successi e con rocambolesche e storiche avventure automobilistiche al limite dell’impossibile, consacrandosi come mitico grande campione a livello mondiale.
Nel 1952 fu colpito da un ictus che lo paralizzò parzialmente, e morì l’anno seguente a Mantova, dove fu sepolto con la sua tuta da gara ed il suo volante preferito. Viene riconosciuto come uno dei più mitici e prestigiosi piloti della storia dell’automobilismo di ogni epoca.
Questa mia opera realizzata con la tecnica della “Computer Art” è in suo omaggio e memoria.
Bruno Pollacci
Direttore dell’Accademia d’Arte di Pisa